Dr.ssa Teresa Remoli
Psicologo Psicoterapeuta
Tecnico del Nuoto e Maestro di Salvamento
Docente di Psicopedagogia della Federazione Italiana Nuoto (FIN).
L’acqua è un elemento che avvolge e sostiene, dal quale lasciarci cullare, che ci consente di sperimentare nuove sensazioni e trovare nuovi equilibri. L’esperienza acquatica può essere per alcuni molto piacevole, rilassante e gratificante.
Per altri si tratta di un’esperienza difficile o addirittura impossibile da vivere perché richiama ricordi e/o sensazioni molto spiacevoli!
Da dove nasce la paura dell’acqua
Molto spesso l’acqua diventa lo specchio nel quale facilmente si riflettono paure molto profonde e molto diverse tra loro, che inibiscono la possibilità di vivere un’esperienza piacevole al contatto con questo meraviglioso elemento;
Idrofobia e Talassofobia
La fobia, in generale, è la paura irragionevole di un oggetto, o di una situazione, originata da un trauma o da una situazione vissuta come traumatica, nei primi anni di vita, o in seguito.
Le fobie possono presentarsi a qualsiasi età; ciò vale anche per l’idrofobia (paura dell’acqua) e per la talassofobia (paura del mare).
La maggior parte degli idrofobici ha paura dell'acqua e di nuotare. Più raramente chi soffre d’idrofobia ha difficoltà a utilizzare l’acqua per lavarsi e a bere.
Modificare la propria percezione dell’acqua
Molte persone si chiedono se sia possibile modificare la loro percezione dell’acqua, quando è vissuta irrazionalmente come elemento pericoloso. La risposta è sempre e comunque soggettiva, ma generalmente si ottengono ottimi risultati. Quando si decide di affrontare la paura dell’acqua è possibile cambiare il proprio approccio e tornare a immergersi senza timori o, addirittura, decidere di imparare a nuotare. Un motivo in più per scegliere di superare la paura dell’acqua è costituito dal rischio “ trasmissibilità”.
Nel caso in cui la persona fobica sia un genitore, “curare” la propria paura evita il rischio che il figlio possa “ereditarla”. Sappiamo che i bambini avvertono istintivamente le tensioni, le ansie, le paure degli adulti, in particolare quelle dei propri genitori.
Soluzioni al problema
Una possibilità è costituita dall’esposizione graduale progressiva alla situazione, per imparare a gestire la paura, adeguando le reazioni e i comportamenti.
Fondamentale l’utilizzo di tecniche di rilassamento, respirazione e meditazione specifiche, unitamente all’esperienza di ambientamento acquatico.
La psicoterapia di breve, medio o lungo termine, consente di tornare all'origine del problema, risalendo eventualmente al trauma, con l’intento di esplorarlo e rimuoverlo.
Sempre e comunque è necessario affidarsi a personale esperto e specializzato, che possa favorire un approccio sereno e gioioso all’acqua.
Vantaggi e vincoli legati all’età
Innanzitutto per fronteggiare la propria paura dell’acqua si è sempre in tempo! Non esistono limiti di età. I vantaggi sono molti e di natura diversa. Affrontare e superare la paura dell’acqua, o di nuotare, accresce i livelli di autostima e autoefficacia. In altre parole fare questa esperienza aumenta la sensazione di fiducia in se stessi e nelle proprie risorse.
A tutte le età, l’esperienza acquatica arricchita di emozioni e sensazioni positive, costituisce una preziosa opportunità per sviluppare il proprio potenziale, aumentare il benessere psicofisico, migliorare la consapevolezza di disporre di risorse preziose per affrontare le situazioni e i problemi di qualsiasi natura.
In altre parole si tratta di un’esperienza che può contribuire a migliorare significativamente la qualità della propria vita, alla quale nessuno dovrebbe rinunciare!
Dr.ssa Teresa Remoli
Psicologa Psicoterapeuta Roma
Email: teresa.remoli10@gmail.com Cell. 327.32.44.159
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